3 settembre 2024

L'educazione delle farfalle di D. Carrisi [Recensione]

La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.

Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre».
Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo?
E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?

Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.

"La memoria è uno stran meccanismo [...]
Noi pensiamo di rammentare il passato, ma il più delle volte nonè così: se avessimo una macchina del tempoe potessimo guardare indietro, ci renderemmo conto che quelli che chiamiamo ricordi corrispondono solo in parte a ciò che è realmente accaduto. La mente non conserva tutto, ma solo ciò che le serve. E adatta costantemente il passato al presente, conformando la memoria secondo le proprie ecessità. Il resto è solo un'illusione."

Serena, lo squalo, la broker finanziaria eccellente, la donna di cui tutti hanno timore, libera, indipendente, autonoma, che basta a se stessa, sta per avere uno strano regalo, un piccolo esserino si insinua nel suo ventre e cresce, tanto da non poter più essere nascosto, per quanto lei voglia fingere che non ci sia lui è là e l'unico modo che ha affinchè non le sconvolga la vita, più di quanto non abbia già fatto è quello di metterlo al mondo in una delle migliori cliniche private e donarlo in adozione, ma il destino a volte gioca brutti scherzi ed una brutta emoraggia la farà risvegliare in un letto di un ospedale pubblico con un fagottino tra le braccia, è una femminuccia, asseriscono le infermiere locuzione seguita dalla domanda più ovvia, <Come la vuole chiamare?>, tutto ciò che aveva preventivato sta andando a farsi friggere e quindi come chiamarla se non Aurora? 

Serena sa di non poter fare la mamma come Aurora si aspetta, è distaccata, non ama le smancerie, Serena non è come le altre mamme, quelle che vanno a prendere i figli a scuola, che li abbracciano, che gli dedicano tempo e parole dolci, Aurora del resto è stata solo un incidente di percorso avvenuto a Bali, <Chi è mio papà?> a questa domanda Serena fa l'unica cosa ovvia, inventa un papà che abbia le caratteristiche dei tre uomini balinesi conosciuti durante la vacanza da sogno...

Eppure ad Aurora sembra non interessarle il comportamento distaccato della madre, soprattutto da  quando nella sua vita è entrato Gas, un gattone dolcissimo, almeno con lei, protettivo, che la ama e le dona tante coccole, questo le basta per fare sonni tranquilli... del resto quante sue amichette le invidiano l'autista che la accompagna con una macchina lussuosa ovunque vada? E sarà proprio quest'ultimo ad accompagnarlo verso una nuova avventura, per la prima volta dormirà fuori casa, da sola, lontana da Gas e dalla mamma, andrà a Vion e conoscerà nuove bambine, che spera diventeranno presto sue amiche, una settimana, solo sette giorni e tutto tornerà alla normalità, o forse la normalità non esisterà più!?

Lo chalet in montagna la affascina, si fanno tante attività e, a dispetto di quanto credeva, è stata anche capace, grazie alle barzellette imparate su suggerimento di una influencer, a stringere amicizia con le altre componenti del gruppo, dodici bambine in tutto inclusa lei, però una settimana si sa vola in fretta e purtroppo si è giunti all'ultimo giorno, il settimo, durante il quale l'intero chalet, supervisori comprese, sono in fermento per dar vita alla festa delle fate, al termine della quale le bambine sono così esauste da crollare letteramente ciascuna nel proprio letto, sono tutte così stanca da non avvertire che la bestia si sta facendo largo tra le assi dello chalet, lasciando dietro di sè solo uno strano odore di biscotti appena sfornati...

Quando ci si accorge delle fiamme è fin troppo tardi, e la conta delle bambine messe in salvo sembra non tornare, manca una bambina, all'appello nessuno risponde al nome di Aurora... Serena è in preda ad una paura che non ha mai provato, che fine ha fatto quella figlia che ama a modo suo, che le ha sconvolto la vita ma che le ha dato un senso, dov'è la figlia con la quale avrebbe dovuto condividere ancora una vita intera?

Non ci sono lacrime per colmare il vuoto che lascia la perdita di un figlio, ma Serena sa in cuor suo che Aurora è viva, è là da qualche parte, non può essere svanita nel nulla, ma uesta forse è tutta una menzogna creata dal suo cervello per poter andare avanti, è ciò a cui si appiglia per poter ricominciare a vivere, ma questo non basta, il baratro è vicino, tanto quanto è distante la verità che si cela dietro la scomparsa di Aurora.

"Col tempo l'orrore si metabolizza. Per vivere, si innesca un processo di adattamento. Per non impazzire, ci si crea una nuova normalità. E per eliminare la sofferenza, si dimentica il passato."

Eliminare il passato e andare avanti, è questo che Serena deve fare, soprattutto dopo aver perso il lavoro per negligenza... ma il passato si nasconde dietro l'angolo ed attende solo il momento giusto per uscire allo scoperto.

Donato Carrisi, un nome una garanzia, l'educazione delle farfalle uscito il giorno del mio trentacinquesimo compleanno, è nello scaffale de "i libri da leggere" proprio da quel giorno, eppure non ho mai trovato il momento giusto per leggerlo, se non tre giorni fa quando l'ho preso in mano e in meno di novantasei ore l ho iniziato e terminato.

E' un libro che si divora, che mette il lettore in un angolo e lo fa sentire come in un labirinto senza uscita, come se dopo ogni pagina ci si avvicina alla grande scoperta, per accorgersi che tutto quello che ci ha fatto credere è solo uno specchietto per le allodole, che la verità è ben diversa da ciò che si crede.

Ancora una volta l'autore riesce a tessere una trama strabiliante e a delineare i personaggi in modo unico. Serena, con la sua smania di essere la primadonna, lo squalo della finanza, Aurora la bambina che è dovuta crescere in fretta, Adone, unico nel suo genere, un gigante buono... questi solo tre dei tanti protaginisti di cui si avvale l'autore per creare IL SUO thriller psicologico!

Se lo consiglio? Fate un po' voi, a parer mio Carrisi non si consiglia, Carrisi si suggerisce a chi ama i thriller e ancora non lo conosce... per tutti gli altri è una certezza. 


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