17 marzo 2024

La vera storia di Capin Uncino di P.D. Baccalario

Il 28 aprile del 1829 una delle amanti segrete di Giorgio IV, re d'Inghilterra, dà alla luce un bambino, che viene immediatamente mandato a vivere in Oriente con la madre. Cresciuto sulla costa occidentale dell'India, davanti al mar di Malabar, infestato dai pirati, James Fry prende il mare a soli tredici anni: lo aspettano avventure, naufragi, lotte con i coccodrilli, ammutinamenti e una carriera da pirata che ne faranno l'uomo più ricercato di tutte le Indie Orientali, riconoscibile da un inconfondibile uncino al posto della mano sinistra. La sua ossessione resteranno sempre l'Inghilterra, l'isola che non può esistere senza di lui, e il suo più acerrimo nemico, il giovane principe che gli ha usurpato il trono, Peter Pan.

8 gennaio 2024

Un buon posto in cui fermarsi di M. Bussola [Recensione]

A volte la vita ci colpisce fino ad abbatterci. E se invece di rialzarci, provassimo a guardare il mondo con gli occhi di chi è a terra? Forse proprio la resa può regalare un’inaspettata felicità. Dopo “Il rosmarino non capisce l’inverno”, il nuovo commovente romanzo di Matteo Bussola. In pochi hanno saputo raccontare la fragilità maschile senza stereotipi, senza pregiudizi, senza vergogna. Matteo Bussola sa farlo con schiettezza e umanità. In queste pagine lancinanti eppure piene di luce, un uomo trova il coraggio di disertare la propria esistenza e costruire un sogno. Un padre in neuropsichiatria con il figlio impara ad accogliere la ferita di chi ha messo al mondo. Un anziano marito, prendendosi cura della moglie malata di Alzheimer, si domanda che cosa rimanga di una relazione quando chi amiamo sparisce, anche se possiamo ancora toccarlo. Un hikikomori che si è innamorato online vorrebbe incontrare chi è diventato per lui così importante, ma la paura di uscire lo imprigiona. Un bambino ubbidiente scopre la bellezza inattesa di deludere le aspettative. Incrinati, piegati, sconfitti, capaci però di cercare un senso, di intravederlo lì dove mai avrebbero creduto, questi protagonisti trovano ognuno un modo personale, autentico, spudoratamente onesto, di rispondere alla domanda: «Che cosa fa di un uomo un uomo?»


Ed eccoci qui con la prima recensione dell'anno, del nuovo anno, quindi intanto buon anno passato e buona epifania, il mio anno è iniziato con una lettura di Bussola, un autore al quale mi sono avvicinata quasi per caso e del quale ho letto altre sue opere, ma oggi vi parlo di "Un buon posto in cui fermarsi".

Questa nuova storia, come le altre, è un insieme di racconti che si susseguono e, come in un cerchio perfetto, seppur ogni storia è a sè, tutto si concatena senza mai mischiarsi.

il libro mi ha incuriosito perchè mentre i precedenti parlavano di storie di donne prevalentemente, questa parla di uomini, ed inizia con una domanda che un padre pone al figlio Stefano:

"Che cosa fa di un uomo un uomo?"  

Stefano, trentaseienne, direttore di banca, una vita perfetta, una donna da amare e una figlia in arrivo, cosa si vuole di più!? Eppure basterà una chiamata di un vecchio compagno di classe, l'incontro con un uomo che ha perso un braccio in azienda, per iniziare a dubitare delle sue scelte, della sua vita, della sua felicità, che ad un tratto sembra effimera...

Questa la prima storia che Bussola ci propone, per poi farci conoscere il Sig. Arnaldo e la moglie Ada, con la quale condivide la sua vita da ben cinquantadue anni, una coppia che ha tanti ricordi da condividere ma che non può a causa dell'Alzheimer di cui Ada è affetta e a causa del quale ormai, troppo spesso, non riconosce il suo unico amore anzi addirittura a volte anche se Arnoldo è proprio accanto a lei, quest'ultima si rivolge a Solomon, pensando sia suo marito, e c'è ancora una storia di tradimento, di un bimbo affetto da emofilia, di due ragazzi, uno autolesiaonista, l'altro un Hikikomori....

Ancora una volta, non appena ho iniziato il libro, mi sono sentita vicina a ciascun personaggio, Bussola affronta come sempre tanti temi forti sui quali ci si trova a riflettere, dalla felicità al tradimento, dall'isolamento sociale all'autopunizione per sentire di nuovo un'emozione, un brivido, dall'emarginazione al riscatto... insomma ancora una volta Bussola ha centrato il Nord!

Ovviamente nel libro c'è la risposta al quesito iniziale, ma che senso avrebbe darvi la risposta senza leggere tutto ciò che ci sta nel mezzo? Quindi, cosa state aspettando, correte in libreria, biblioteca, negli store on line e non perdetevi questo nuovo libro.

28 novembre 2023

La casa delle luci di D. Carrisi

DAL MAESTRO DEL THRILLER ITALIANO, UN NUOVO, OSCURO ENIGMA DA DECIFRARE. Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina... Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipno­si, non gli è sconosciuta.

E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino.
Perché a undici anni Pietro Gerber è morto.
E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.

19 novembre 2023

La ragazza di neve di J. Castillo [Recensione]

1998, New York, parata del Giorno del Ringraziamento: Kiera Templeton, tre anni, sparisce. Succede tutto in un attimo: il padre perde la presa calda e leggera della mano di sua figlia e improvvisamente non la vede più, inghiottita dalla folla che si spintona. Inutile chiamarla, chiedere aiuto e disperarsi. Dopo lunghe ricerche, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli. 2003, cinque anni dopo, il giorno del compleanno di Kiera: i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c'è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci. Dopo pochissimo lo schermo torna a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme. Davanti al video c'è anche Miren Triggs, che all'epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei che conduce un'indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che lascia i lettori senza fiato. Un thriller perfetto che ribalta le regole del genere.

31 ottobre 2023

Ninfa Dormiente di I.Tuti [Recensione]

Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.

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