10 marzo 2021

Finchè il caffè è caldo di T. Kawaguchi

Quante volte abbiamo pensato – se solo potessi tornare indietro – magari accompagnando questa frase con un sospiro malinconico…  e se ci fosse un modo per tornare indietro giusto il tempo di una fugace conversazione, solo finchè il caffè è caldo diciamo, voi lo fareste? D’impulso risponderemmo tutti di sì, eppure non è così semplice, ci sono sempre delle regole alle quali attenersi.

In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l'unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c'è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.


In Giappone c’è una caffetteria molto particolare di cui Fumiko ha varcato la soglia quasi per caso, assieme a quello che pensava fosse l’uomo della sua vita, lo stesso uomo che proprio in quel caffè le dirà che ha accettato un lavoro, non il solito lavoro per il quale istintivamente si manda tutto all’aria, ma il lavoro della sua vita, quello che stava aspettando da sempre. Si lasciano così, quante cose avrebbe voluto dirgli Fumiko, perché deve sempre essere impulsiva e non riesce a ponderare le risposte anziché buttarle fuori di pancia senza pensare alle conseguenze…

Ma forse la fortuna questa volta è dalla sua parte, scopre, sfogliando una rivista che quella stessa caffetteria nella quale si sono lasciati, è una caffetteria speciale, permette, a chi lo desidera, di tornare indietro nel tempo, una notizia che non lascia spazio ad alcun ripensamento, deve tornare lì, deve assolutamente tornare nel passato e cercare di “aggiustare” le cose.

Giunta di corsa nella speciale caffetteria la barista le spiega che è possibile farlo, ad alcune condizioni però:

1.       Una volta tornato nel passato, potrai incontrare solo le persone che sono state nel locale;

2.       Una volta tornato nel passato, non puoi far niente per cambiare il presente;

3.       C’è una sola sedia che permette di ritornare al passato;

4.       C’è un limite di tempo, bisognerà tornare al presente prima che il caffè si raffreddi;

Ultima, e di certo non per ordine di importanza, regola:

5.       Chi si è seduto su quella sedia una volta per viaggiare nel tempo non può farlo una seconda. A ogni persona era concessa un’unica possibilità.

Ora ditemi, alla luce di queste nuove limitazioni, vi siedereste comunque su quella sedia? Io non lo so, anche se leggendo il libro fino alla fine devo ammettere che ci sono alcune situazioni per cui valga la pena sedervisi anche solo finchè il caffè è caldo.

Un libro breve, un libro che in pochissimo tempo ha catturato tantissimi lettori, un po’ per curiosità, un po’ perché in fondo tutti vorremmo poter tornare indietro almeno una volta nella vita per vedere qualcuno per un’ultima volta, per dire qualcosa che non abbiamo mai detto e che ora non possiamo più dire, per chiarire alcune cose, o addirittura per andare nel futuro, già quella stessa sedia permette anche i viaggi nel futuro, l’unica pecca è che bisogna essere sicuri che nel giorno, nell’ora e nell’anno scelto, quella persona che vorremmo incontrare varcherà la soglia di quella caffetteria.

In questo libro di poco più di centocinquanta pagine sono racchiuse quattro storie legate alla sedia, due persone torneranno nel passato, una andrà nel futuro ed una addirittura arriverà nel presente dal futuro, eppure queste quattro storie sono solo il culmine di un’unica grande storia, quella che racconta la vita di coloro che entrano e vivono quella caffetteria.  





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