29 gennaio 2019

L'uomo delle castagne di Soren Sveistrup [Recensione]

Buon Martedì, oggi vi parlo di un thriller che non vi farà dormire... sto parlando di:

L'uomo delle castagne di [Sveistrup, Soren]
Titolo: L'uomo delle castagne
Autore: Soren Sveistrup
Pagine: 560
Editore: Rizzoli

Troppe cornacchie dietro il trattore. Saltellano freneticamente intorno a qualcosa di bianco, pallido e informe. Un maiale. Gli occhi spenti, il corpo che freme e si agita, come se provasse a spaventare le cornacchie, appollaiate a mangiare da un grosso foro di arma da fuoco sulla sua nuca. Un navigato agente di polizia, a una settimana dalla pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni di Copenaghen. Qualcosa non va. Un maiale morto lasciato lì. Non si fa così, in campagna. Apre la porta d'ingresso, socchiusa, con due dita, come nei film. Per vedere una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere mutilato, altri corpi da scavalcare. Cammina fino all'ultima stanza, dove centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi - infantili, incompleti, deformi - lo guardano ciechi. Stravolto, si chiude la porta alle spalle, senza sapere che l'assassino lo sta fissando. Così si annuncia, spaventosa, la storia dell'Uomo delle castagne, un thriller di grande livello, il primo romanzo di Søren Sveistrup, autore della serie tv The Killing - il cult mondiale che ha appassionato milioni di spettatori - e sceneggiatore dell'Uomo di neve, il film tratto dal romanzo di Jo Nesbø. Un'invenzione narrativa complessa, un assassino disumano che si muove nel fondo di questo libro con una cupezza senza eguali, un'indagine condotta con angosciata bravura da due detective - uomo e donna, lui e lei - costretti a scendere mille gradini per comprendere come un'ossessione perfetta può deviare la mente di un individuo. Nemmeno Hitchcock. Perché poi un grande thriller nasce soltanto da un magnete, un chiavistello del male che attira, che vi attira inesorabilmente là, nella stanza degli omini che dondolano. Un capitolo vi lascerà il gusto di essere su una pista possibile e il seguente vi dirà di cambiare strada. Perché l'Uomo delle castagne ha pensato a tutto e ricorda ogni cosa. Gli altri, finti innocenti, hanno dimenticato.



La storia inizia nel lontano 1989, nella fattoria sita ad Orum, Danimarca, è lì che l'allora Agente Larsen vede l'inferno (e forse lo raggiungerà pure), un'intera famiglia sterminata e mutilata a colpi di ascia e di pistola... è questo lo scenario che l'autore propone al lettore per poi fare un salto temporale e giungere ai giorni nostri... 


La storia è ambientata in Danimarca, Thulin una valorosa agente di polizia si trova, assieme ad Hess, un nuovo collega allontanato momentaneamente dal suo lavoro all'Europol, a dover trovare l'autore di una serie di delitti consumatisi a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, ma tutti con alcune caratteristiche comuni: i cadaveri, sempre donne, ritrovati in pose inumane, arti mancanti, a volte le mani, a volte i piedi , strane segnalazioni per maltrattamento dei minori ai danni delle vittime ed una costante, la presenza di un omino fatto con le castagne e con i fiammiferi 
ma, cosa ancora più strana questi delitti hanno inizio (o forse hanno radici ben più radicate nel tempo e nello spazio) con il ritorno in pista del Ministro degli affari sociali, Rosa Hartung, allontanatasi momentaneamente dal suo incarico a causa di un lutto familiare.

Chi è quindi l'artefice degli atroci delitti che non fanno dormire gli agenti della polizia? E perchè sugli omini di castagne presenti su ogni scena del crimine vi è l'impronta digitale di Kristine Hartung figlia del Ministro degli affari sociali scomparsa l'anno prima e il cui omicida, o meglio colui il quale ha confessato di averla uccisa, aver fatto a pezzi il cadavere e di non ricordare in quale posto aver seppellito i resti, ha confessato ed è rinchiuso in un istituto per malati mentali?

Un thriller scritto in modo sublime, l'autore non cade mai nell'ovvietà, tesse una trama che tiene il lettore sul filo del rasoio fino alla fine, fin quando l'uomo delle castagne non ha un nome, un vero nome e la "realtà" dei fatti prende una piega inaspettata, insolita, impensabile.

Mi auguro di vedere quest'opera sui grandi schermi, perchè lo merita... colgo l'occasione per ringraziare la Casa Editrice Rizzoli per avermi deliziato con questo spettacolare libro.

Il voto? penso sia ovvio.

P.S.: Merita anche la lode! 

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