Questo è il terzo libro che leggo
della Christie, un libro ambientato in Iraq, un gruppo si persone che si
dedicano agli scavi, alla scoperta di civiltà sepolte eppure ben presto teatro
di un duplice omicidio.
Ma andiamo con ordine, la
signorina Leatheran giunge in Iraq assieme alla signora Kisley, la quale anche
lì le trova lavoro, si fida di lei e decide di farla conoscere al signor
Leidner, la moglie non sta bene, è ossessionata dal fatto che le potrebbe
succedere qualcosa, così dicono… la giovane infermiera accetta il compito,
ignara che ciò che tormenta la bellissima (pare una dea) signora Leidner,
consorte del capo della spedizione, sia tutt’altro che una sua mania.
La signora Leidner infatti verrà
trovata senza vita nella sua stanza, chi sarà l’artefice di quest’azione
delittuosa? È forse colpa dell’autore delle lettere minatorie che la signora
inizia a ricevere non appena conosce il signor Leidner? Sarà opera dello strano
uomo strabico che qualche sera prima aveva chiesto informazioni a Padre Lavigny
o quell’uomo che hanno beccato a spiare dalla finestra la signora Leidner e la
signorina Leatheran?
Sarà solo fortuna ma nei giorni
in cui è avvenuto l’omicidio, perché è di questo che si tratta, in una città
vicina si trovava un uomo alto poco più che un metro e mezzo,
grassoccio, anziano, con un enorme paio di baffi e una testa simile ad un uovo!
Avete capito a chi si riferisce questa descrizione? Certo a Poirot, il
quale assieme alla giovane infermiera farà luce sugli omicidi, perché parlo al
plurale? Perché mentre Poirot sta investigando sull’omicidio della signora
Leatheran un'altra vittima verrà trovata in fin di vita, la signorina Johnson,
che riuscirà a dire solo una cosa: la finestra!
Un libro curioso, maschere che
penzolano dalla finestra impaurendo la signora Leatheran, lettere minatorie
anonime, luci e rumori nella notte, ci stanno tutti gli elementi per creare un
giallo perfetto che ovviamente io non sono riuscita a risolvere, anche perché parliamoci
chiaro, quando Poirot alla fine svela il colpevole tira fuori delle cose che
conosce e vede solo lui, pertanto penso che i gialli, forse non tutti, sono
scritti di proposito per far ammattire il lettore che cerca di comprendere chi
potrebbe essere l’assassino, ma che sbaglierà sempre perché alcune informazioni
sono volutamente omesse.
Ovviamente il libro è legato al
periodo storico in cui è stato scritto per cui troviamo frasi che indicano una
donna di età avanzata e comunque non più giovanissima all’età di 30/40 anni,
frasi un po’ sessiste da parte di Poirot e non solo, ma ovviamente ripeto sono
legate al contesto storico del tempo in cui il libro è stato scritto.
Una storia che si legge per la
curiosità di scoprire chi è l’artefice dei delitti, una chicca per chi ama il
genere…
Il
delitto è un’abitudine
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