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28 febbraio 2021

Non c'è più scampo di A. Christie [Recensione]

Isolati in una località sperduta dalla Mesopotamia alcuni archeologi, uomini e donne, stanno lavorando per riportare alla luce le rovine di un'antica città. Sulla piccola comunità di europei aleggia però un'atmosfera di paura e di sospetto. Louise Leidner, la bellissima moglie del capo della missione archeologica, è ossessionata da oscure visioni. Quasi tutti i suoi compagni la considerano malata di nervi ma forse, nel passato della donna, si nasconde veramente qualcosa di terribile, qualcosa o qualcuno che vuole portare a termine una tremenda vendetta.

In un crescendo drammatico, la tensione che grava sui membri della spedizione sfocia in un orrendo delitto. Le autorità coloniali brancolano nel buio e il mistero sembra destinato a rimanere tale finché non arriva Poirot...



Questo è il terzo libro che leggo della Christie, un libro ambientato in Iraq, un gruppo si persone che si dedicano agli scavi, alla scoperta di civiltà sepolte eppure ben presto teatro di un duplice omicidio.

Ma andiamo con ordine, la signorina Leatheran giunge in Iraq assieme alla signora Kisley, la quale anche lì le trova lavoro, si fida di lei e decide di farla conoscere al signor Leidner, la moglie non sta bene, è ossessionata dal fatto che le potrebbe succedere qualcosa, così dicono… la giovane infermiera accetta il compito, ignara che ciò che tormenta la bellissima (pare una dea) signora Leidner, consorte del capo della spedizione, sia tutt’altro che una sua mania.

La signora Leidner infatti verrà trovata senza vita nella sua stanza, chi sarà l’artefice di quest’azione delittuosa? È forse colpa dell’autore delle lettere minatorie che la signora inizia a ricevere non appena conosce il signor Leidner? Sarà opera dello strano uomo strabico che qualche sera prima aveva chiesto informazioni a Padre Lavigny o quell’uomo che hanno beccato a spiare dalla finestra la signora Leidner e la signorina Leatheran?

Sarà solo fortuna ma nei giorni in cui è avvenuto l’omicidio, perché è di questo che si tratta, in una città vicina si trovava un uomo alto poco più che un metro e mezzo, grassoccio, anziano, con un enorme paio di baffi e una testa simile ad un uovo! Avete capito a chi si riferisce questa descrizione? Certo a Poirot, il quale assieme alla giovane infermiera farà luce sugli omicidi, perché parlo al plurale? Perché mentre Poirot sta investigando sull’omicidio della signora Leatheran un'altra vittima verrà trovata in fin di vita, la signorina Johnson, che riuscirà a dire solo una cosa: la finestra!

Un libro curioso, maschere che penzolano dalla finestra impaurendo la signora Leatheran, lettere minatorie anonime, luci e rumori nella notte, ci stanno tutti gli elementi per creare un giallo perfetto che ovviamente io non sono riuscita a risolvere, anche perché parliamoci chiaro, quando Poirot alla fine svela il colpevole tira fuori delle cose che conosce e vede solo lui, pertanto penso che i gialli, forse non tutti, sono scritti di proposito per far ammattire il lettore che cerca di comprendere chi potrebbe essere l’assassino, ma che sbaglierà sempre perché alcune informazioni sono volutamente omesse.

Ovviamente il libro è legato al periodo storico in cui è stato scritto per cui troviamo frasi che indicano una donna di età avanzata e comunque non più giovanissima all’età di 30/40 anni, frasi un po’ sessiste da parte di Poirot e non solo, ma ovviamente ripeto sono legate al contesto storico del tempo in cui il libro è stato scritto.

Una storia che si legge per la curiosità di scoprire chi è l’artefice dei delitti, una chicca per chi ama il genere…

Il delitto è un’abitudine

 

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