28 febbraio 2021

La Fabbrica di Cioccolato di R. Dahl [Recensione]

«Dahl possiede il rarissimo dono di far scomparire tutto il mondo che sta intorno al lettore».

Goffredo Fofi

«Maestro della short story, a lungo considerato solo uno scrittore per ragazzi... iperbolico, beffardo, divertente, la sua massima virtù è dinamica, è la velocità. Ci si accorge di come e quanto la sua consistenza sia un meccanismo perfetto, esplosivo al pari di una bomba».
Franco Cordelli, Corriere della Sera

«Roald Dahl parteggia sempre per i bambini e ha creato tanti piccoli personaggi con speciali poteri che si vendicano delle prepotenze degli adulti o li puniscono per le loro cattive azioni».
Donatella Ziliotto

Un bel giorno la Fabbrica di Cioccolato Wonka dirama un avviso: chi troverà i cinque biglietti d’oro nelle tavolette di cioccolato riceverà una provvista di dolciumi sufficiente per tutto il resto della sua vita e potrà visitare l’interno della fabbrica, mentre un solo fortunato tra i cinque ne diventerà padrone. A chi toccherà?
Da questo capolavoro di Roald Dahl è stato tratto il film con Johnny Depp, diretto da Tim Burton.


Direi una bugia se non affermassi che leggendo il libro ho sempre visto nella mente Johnny Depp nei panni del signor Wonka, ho visto più volte il film (di cui ricordo in modo grossolano la trama) ma non avevo mai letto il libro, e quindi eccomi qui, ad approfittare del libro edito centauria e primo di tante uscite per la biblioteca dei ragazzi, a parlarvi di una storia che ha del magico.

Il libro inizia col presentarci la famiglia Bucket: il giovane Charlie Bucket, i suoi genitori, i nonni materni e i nonni  paterni, tutti stipati in una piccolissima casa, una famiglia povera che nelle ultime settimane non aveva neppure cibo da mettere a tavola.

Charlie cresce con due certezza, le storielle raccontate dagli anziani di casa e il regalo di compleanno una barretta del cioccolato Wonka tutta per sé. La fabbrica di cioccolato era da qualche giorno protagonista dei racconti dei nonni e della curiosità del piccolo Charlie, ma mai questi avrebbe pensato che una sera il papà, al rientro del lavoro dalla fabbrica di dentifricio nella quale faceva l’impiegato, gli avrebbe dato una speranza… il signor Wonka avrebbe permesso a cinque bambini di tutto il mondo di visitare la sua misteriosa fabbrica, i cinque bambini sarebbero stati scelti a caso, solo coloro che avrebbero trovato i biglietti d’oro nascosti nelle stecche di cioccolato avrebbero avuto questo enorme privilegio.

Il compleanno di Charlie era vicino e con esso la speranza di trovare il suo biglietto d’oro, scartare il cioccolato quell’anno avrebbe avuto un sapore diverso, ma la fortuna non gira dalla parte di Charlie, nessun biglietto d’oro per lui, né nella sua barretta, né in quella acquistata di nascosto con i soldi che gli aveva dato il nonno, né nella prima barretta acquistata con il denaro trovato a terra, ma… fermi tutti, perché non tentare di nuovo la fortuna con i soldi rimanenti? Un’ultima magica barretta, quella contenente l’ultimo biglietto d’oro.

Come un tesoro da custodire Charlie si reca a casa e mostra il biglietto d’oro, sarà lui il quinto e ultimo bambino a varcare la soglia della fabbrica Wonka e a sperare di vincere per avere una riserva di cioccolato per tutta la vita.

Ad accompagnarlo in quest’avventura sarà Nonno Joe .

È così che il lettore inizia ad imbattersi in una storia fantastica, dove gli operai sono piccolissimi, provenienti da un’isola lontana, sono gli Umpa – Lumpa, che il signor Wonka paga con chicchi di cacao e grazie al quale può creare quel buonissimo e unico cioccolato che delizia il palato del mondo intero, ma non solo, Charlie e gli altri quattro bambini scopriranno altre leccornie non ancora in commercio come i confetti senza confini e i croccantini piliferi o ancora le caramelle a cubetto che si girano e tante altre delizie.

A fine lettura ho inserito anche questo libro tra quelli che bisogna leggere o rileggere da adulti, quando non solo si ritorna bambini e si fantastica sulla fabbrica di cioccolato o si canticchia assieme agli strampalati Umpa – Lumpa, ma si da il giusto peso al messaggio che Dahl vuole trasmettere, egli infatti parla, anche esagerando, di bambini che hanno tutto ciò che vogliono, che con i loro comportamenti hanno messo “a zerbino” i loro genitori, i quali obbediscono… una società in cui i ruoli sono cambiati, i figli ordinano e i genitori eseguono, ciò che succede ora, nel XXI secolo, forse Dahl aveva già guardato al di là del proprio naso.

 



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