Un’antica profezia introduce alla
lettura di questo romanzo di stile Gotico - fantasy. La narratrice, Charlotte
Mcdonnell una giovane di origini Irlandesi, si trova catapultata in un’Italia
dei gironi nostri, insieme con la madre, senza ricordare nulla del suo passato,
se non immagini di luoghi e sensazioni. Strani e inspiegabili eventi
caratterizzano la sua attuale esistenza, così come innumerevoli misteri,
convincendola a rifiutare la parvenza di “normalità” che dalla madre le viene
imposta, e decidere di ritrovare se stessa. L’unica cosa che sa per certo, è
che deve assolutamente far ritorno a casa. L’Irlanda è la chiave del suo
incredibile passato, il punto di partenza da cui lanciarsi a capofitto verso un
mirabolante e inimmaginabile destino.
Provincia di Pavia, una vasta
zona verde e collinare – Kinsale, contea di Cork, Irlanda, cosa possono avere
in comune questi due Paesi? Nulla penserete voi, non è così, infatti la giovane
Charlotte che lavora in uno studio pubblicitario sente una strana attrazione
per quel posto oltre mare, non la mera voglia di scoprire nuovi mondi, di
viaggiare, di apprendere, bensì un’esigenza che avverte dal profondo della sua
anima.
Ma chi è Charlotte? È una “semplice”
ragazza di ventiquattro anni che abita in provincia di Pavia con la mamma,
Eilise, lavora in uno studio pubblicitario da un po’ di tempo alla mercè di un
capo, Manuel, che penso tutti vorremmo avere, quello che viene spesso detto “bello
e dannato”, un uomo misterioso, fugace, taciturno… e, l’unica persona di cui si
fida ciecamente è Sofia, una ragazza che ha accettato fin da subito senza “batter
ciglia” le stramberie che avvenivano spesso attorno a Charlotte, già perché sovente
capitava che il porta spezie si dirigesse verso Charlotte quasi come fosse
vivo, la fastidiosa nebbia si diradava al volgere dello sguardo di quella donna
dagli occhi smeraldo, accadimenti questi che, come è ovvio che fosse, avevano
da sempre spaventato e allontanato gli altri, ma non Sofia, lei era sempre
rimasta al fianco di Charlotte a rassicurarla, a rasserenarla, a consolarla
quando anche la stessa Eilise cercava di mettere in ombra ciò che di fantastico
accadeva alla figlia.
Charlotte è cresciuta senza il
papà ed ha un vago ricordo degli anni trascorsi nella lontana Irlanda, rimembra
un anziano volto, quel viso solcato da tanta esperienza ma colmo ancora di una
bellezza ultraterrena, quello stesso viso accostato ad un nome: Bleine, il nome
della nonna materna, per la quale non riesce a provare quasi nulla, della quale
appare solo un labile flashback della sua morte.
Chiedere risposte, avere
certezze, confrontarsi con la mamma era per lei impossibile pertanto continuò a
vivere la propria vita senza dar tanto peso a ciò che le accadeva sempre più
spesso, fin quando un giorno, spinta da Sofia non accetta di affrontare la
sfida e di recarsi in Irlanda per cercare di trovare il capo di quel fil rouge
dal quale si sentiva condotta e condottiera ma, prima di lasciare la città che
l’aveva accolta in modo materno sente di doversi recare in una radura, in cui
succede l’incredibile, un uomo dalla bellezza disarmante, lunghi capelli biondi
che gli ricadono sulle spalle, occhi di un azzurro irreale la guardano e da lì
tutto ciò che prima era un mistero celato, diventa realtà concreta, tangibile.
Tutti i pezzi del puzzle si
intrecciano fornendo un quadro ben preciso:
Charlotte Mcdonnell, l’ultima
Signora della Luce e delle Tenebre, l’ultima combattente della stirpe
ultracentenaria dei Mcdonnell (genealogia che ebbe origine attorno al 1620),
con il potere di mandare negli Inferi per sempre (forse) Maèdoc, servo di
Lucifero, demone potente e senza cuore, nonché suo padre.
…Colei che ancora deve venire, di sangue Mcdonnel, spalancherà il
Portale, aprirà gli accessi del mondo conosciuto agli spiriti sospesi:
destinerà alla luce; sigillerà la tenebra. Sconfiggerà il servo di Lucifero al
fianco dell’immortale, ai suoi ordini lotteranno gli spiriti del bene, gli
elementi saranno la sua forza. Sarà la Signora della Luce e delle Tenebre.
La Profezia.
E Manuel? Perché all’udir quel
nome anche il viso angelico di Damien si apre in una sorte di irrequietezza?
Il viaggio verso Cork è
programmato, così come lo scontro finale, al quale la donna si dovrà preparare
al meglio, nell’attesa di sconfiggere per sempre le tenebre… 31 Ottobre, la
notte in cui gli Spiriti scendono sulla Terra, la notte in cui molte vite
verranno spezzate e spazzate per sempre.
Damien…
Così terminava la storia originale, lasciando all’immaginazione del
lettore se far apparire o meno Damien al cospetto della bella Charlotte. Per i
più esigenti… l’invito a voltare pagine.
Ammetto di aver voltato pagina e
di aver scoperto il resto, ed ammetto anche di aver volutamente occultato gran
parte della storia, portandovi a conoscenza dell’1% della stessa, i motivi sono
molto semplici:
- · Se vi avessi svelato altro non avrebbe avuto senso per voi acquistare il libro;
- · Ci sono dei libri le cui pagine mi trasmettono così tanto, e qualcosa di così profondo, magico, che non riesco ad esternare ma che tengo gelosamente per me.
In questo caso la seconda
motivazione mi porta a non dirvi null’altro, ma a spostare la mia e la vostra
attenzione al romanzo in sé e al perché dovete (e dico dovete) acquistarlo:
premetto che è il terzo libro che
leggo di questa autrice che amo e stimo tantissimo, una persona dolce e sempre
disponibile al confronto, piena di gioia di vivere e grata verso quanto la vita
le offre ogni giorno e che spero di poter incontrare presto ma, tralasciando
ciò e analizzando lo scritto mi sento di poter affermare che Debora De Lorenzi
riuscirebbe a rendere mistico, magico, misterioso anche la ricetta di “come
friggere un uovo”…
L’imbroglio dell’anima è uscito
da poco in un’edizione rivista e rivisitata, rispetto alla precedente non
cambia solo la cover ma anche il corpo del libro, lo scritto è più maturo, lo
stile è delineato, la scrittura è fluida, l’uso di note a piè di pagina
permettono a tutti i lettori di avvicinarsi al mondo della magia; Immancabili
gli elementi distintivi, a parer mio, dell’autrice, il binomio Bene VS Male, la
presenza delle Streghe e dei loro più fedeli amici, i gatti.
Ancora una volta Debora è
riuscita a portarmi in un mondo parallelo, in cui la lotta fra Bene e Male
viene combattuta nella natura incontaminata, in cui valori reali fortificano,
uniscono, in cui il diverso è accettato e non denigrato, ancora una volta mi
sento di dire grazie Debora perché tu scrivi, io sogno!
Grazie... <3
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