Ciao Massimo e grazie per averci concesso del tempo.
- Da qualche settimana è uscito il tuo nuovo thriller “Non guardare nell’abbisso” ma, che cos’è per te il genere thriller?
È una bella pausa dalle urgenze e dai ritmi spesso frenetici
della vita quotidiana. Potersi immergere in un bel romanzo, specie se un bel thriller, è come una
piccola vacanza. Credo poi che questo tipo di genere mi appassioni perché tocca corde che ho sempre
sentito come mie: la curiosità per il mistero, il desiderio di trovare spiegazioni, il bisogno di
discernere il bene dal male…
- Se dovessi descrivere il tuo ultimo libro con tre aggettivi quali useresti?
Chiederlo a un autore è come chiedere all'oste di descrivere
il suo vino. Comunque, ci provo: coinvolgente, intenso, sorprendente. O, almeno, spero.
- Nella prima tappa del Blogtour che vede protagonista il tuo libro (troverete tutte le tappe in fondo al post), parli della paura dell’ignoto. Qual è la tua più grande paura?
Che un giorno i miei lettori mi dicano di averne abbastanza
dei miei libri. Non smetterei, ovviamente, ma mi troverei costretto a scriverli solamente
per me.
- Perché hai scelto di suddividere il blogtour in 13 tappe?
Perché il 13 è un bel numero, che bene si associa ai temi
del brivido. Avrei potuto individuarne anche di più, ma già così mi sembrava di poter dare ai
lettori una panoramica sufficiente sull’argomento.
- Il tuo vissuto è ricco di pubblicazioni, e non solo di libri, quanto il tuo “bagaglio” influenza i tuoi scritti e in che modo!
Moltissimo. Credo sia qualcosa che accomuna tutti gli
scrittori, del resto: ciò che scriviamo inevitabilmente riflette le esperienze che viviamo, ciò che
leggiamo, i film che vediamo, i viaggi che facciamo e così via.
- Seguendo il blogtour permetterai ai followers di scoprire le regole del thriller perfetto, ma quando metti mano ad un nuovo libro segui ligiamente queste regole o la creatività, l’amore verso il soprannaturale ti spingono ad andare controcorrente e mettere da parte le regole?
Come sempre, ci si può azzardare a rompere qualche regola
solo dopo che le si conoscono tutte a fondo. Confesso che quando scrivo mi piace soprattutto
raccontare una storia che sia coinvolgente, tanto per il lettore quanto per me che la scrivo, senza
fermarmi a controllare le regole. Solo a posteriori, mi rendo conto se le ho seguite oppure no.
- Grazie mille per il tempo che mi/ci hai dedicato!
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