6 marzo 2013

Speciale In Nomine Patris


 
Eccoci qui alla sesta tappa del blog tour dedicato a questo splendido libro, in questi giorni conosceremo più approfonditamente 8 personaggi di questo romanzo dove ci raccontano i loro momenti precedenti alla loro sacrificazione e non solo il mio primo ospite e Djica  ma prima di lasciargli la parola voglio presentarvi il libro

Seconda tappa:  28.01.2013
Terza tappa:  04.02.213
Quarta tappa:  11.02.213
Quinta tappa:  18.02.2013
Sesta tappa:  25.02.2013
Settima tappa:    04.03.2013
Ottava tappa:   11.03.2013



Titolo: In Nomine Patris
ISBN: 978-88-6247-097-1 
Pagine: 346 pp.
Costo di copertina: € 14,00
Editore: Linee Infinite


Forze oscure guidano il volere di dèi e mortali, e nemmeno l’onnipotente può opporsi ai suoi doveri. Così, fin dall’inizio dei tempi, il dio dell’universo costringe i mondi viventi a guerre combattute nei regni dell’oltretomba. Otto guerrieri, sacrificati dalle dee dei loro pianeti affinché possano difenderle, scoprono loro malgrado come la morte reclama il dominio sulla vita. Ma dopo millenni di battaglie e apocalissi, i regni dei morti potrebbero conoscere un torneo diverso. Un rivoltoso terrestre e una combattiva teiwaziana, decisi a inseguire i propri desideri, scelgono d’opporsi al più temibile degli avversari: un’ombra né buona né malvagia, che non si cura dei sentimenti dei mortali e degli dèi, non porta una spada e non affronta nessuno a viso aperto. Minaccia i loro mondi, e il suo nome è destino.


Pagina Facebook Dedicata Al Libro: https://www.facebook.com/InNominePatrisBook


Se qualcuno volesse sapere dove aquistarlo il libro puo inviare una e-mail a questo indirizzo commerciale@lineeinfinite.net indicando i dati qui sopra



Racconto Indedito 
L'ultima ora di Djica – Davide Truzzi

Non avrei mai creduto di poter indossare, un giorno, un vestito come questo. La prima e ultima mia veste, ricamata con filo d'oro intrecciato a seta di Jìuh, e per giunta delle migliori: morbida, liscia e lucente. Pochissimi sarti sono capaci di questi capolavori, quante monete chiederanno per un'opera come questa? Bellissima, vellutata sotto le dita; ora verde e ora viola, gioca con la luce come una bambina fa coi suoi balocchi. Peccato che io non possa sapere quanto ci si diverte, a giocare. Da quando nacqui non me lo lasciarono fare mai.
Schiava figlia di schiavi, porto un solo nome e nemmeno poté darmelo mia madre, mentre la mia padrona ne ha più di quanti ne meriterebbe.
Avevo solo pochi anni quando mi comprarono, e prima di obbligarmi a lavorare mi dettero un nome a caso come si fa con un animale. E lei, invece? Purucaja Humnà di Pariluc, questo è il suo nome. Tanto altisonante quanto immeritato.
E per giunta, questo vestito è stato cucito proprio per lei, per Purucaja.
Possibile che fino a qualche giorno fa, se solo mi fossi azzardata a toccarlo, magari appeso e dimenticato in un angolo, m'avrebbe fatta chiudere in una gabbia per tre giorni? Peccato che la detesti troppo per ridere all'ironia del fato.
Ah, principessa, quante me ne hai fatte. Quante volte sbraitasti per un nonnulla, quante volte mi picchiasti e mi frustasti senza che io potessi fermare la tua mano, minacciata da punizioni ben peggiori.
Eppure ora sono io a indossare il tuo vestito da guerriera prescelta di Visn, che faccia farai vedendomi, impotente di fronte a me? Non vedo l'ora di vedere l'invidia dipinta sul tuo volto, quando vedrai una tua schiava umiliare la stirpe che ti è tanto cara, l'unica cosa per la quale sacrificheresti te stessa.
Ma questo vestito non copre la schiena, i miei ricami, l'intreccio delle cicatrici che anni di vergate mi lasciarono sulla pelle. Anni lunghi, che vissi con paura quand'ero bambina, con rabbia quand'ero ragazzina e con rancore fino a oggi. Ma, Purucaja, in questi anni né tu, né la tua intera famiglia vedeste mai la rassegnazione nei miei occhi. E ormai è tardi per sottomettermi, perché mia padrona non potrai essere mai più.
La seta non copre la mia schiena straziata, ma tanto meglio se la vedranno, così sapranno cosa hanno fatto alla persona che ha in pugno il loro destino, e dovrà morire anche per loro. Visn dovrà uccidermi, ma sarà l'ultima violenza che subirò senza reagire, e senza ripagare.
La morte fa paura, ed è ancora più spaventosa quando si è giovani, ma la sua maschera mi ha donato qualcosa che non avrei mai sperato di provare: mi ha donato, per qualche giorno, la libertà e il rispetto tra i vivi. E cosa mi riserva, dall'altra parte, se non libertà ancora più grandi?
Grazie alla morte io, schiava, salirò sul tempio che mi era proibito anche solo guardare. Calpesterò i gradini riservati ai più nobili tra i nobili, salirò sull'altare e là, già lo so, ci sarà Purucaja ad aspettarmi, livida di rabbia, perché oggi vincerò io.

3 commenti:

  1. piccolo premietto per te http://themydiarysecret.blogspot.it/2013/03/arward-liebster.html

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  2. nuova follower... bel racconto,ma soprattutto complimenti per il blog, è davvero bello ^_^molto fantasy e dark!! passa per il mio spazio se ti va :)

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  3. ciao :) ho un premio per te http://wwwilmiomondonerosubianco.blogspot.it/2013/03/premio-liebster_19.html

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