6 febbraio 2021

La ragazza che leggeva nel metrò di C. Feret Fleury [Recensione]

 Buon sabato pomeriggio, oggi vi parlo di un libro che avrei voluto leggere da tempo ma ho deciso di farlo solo ora grazie ad alcune challenge di libri che seguo.

Tutti i giorni, a Parigi, Juliette prende il metrò: stessa ora, stessa linea. Quando non è troppo assorta in un romanzo, ama perdersi a osservare i lettori intorno a lei: il collezionista di libri rari, la studentessa di matematica, la ragazza che piange a pagina 247. Li guarda con curiosità, come se dai loro gusti letterari potesse entrare in qualche modo nella loro vita e dare colore alla sua, così monotona, così prevedibile. Fino al giorno in cui decide all'improvviso di scendere qualche fermata prima e fare una strada diversa dal solito per andare al lavoro: un cambio di percorso che segnerà la sua vita oltre ogni aspettativa. Perché in quelle strade sconosciute incontrerà Soliman, che vive circondato di vecchi volumi ed è convinto che un libro, se donato alla persona giusta, può cambiare il corso del destino. Grazie ai consigli e alla saggezza di Soliman, e all'esuberanza della sua figlioletta Zaïde, Juliette compirà un viaggio incredibile alla scoperta dei romanzi e di se stessa, che stravolgerà i suoi orizzonti per sempre.

La ragazza che leggeva nel metrò è una favola moderna sulla magia dei romanzi e la poesia delle piccole cose. Una storia incantevole, piena di luce e ottimismo, che conquisterà lettori di ogni tipo: chi legge in treno, sbirciando da sopra la spalla del vicino, in pausa pranzo oppure nella solitudine della propria casa, su una poltrona comoda o tra le bolle della vasca da bagno.


Quanti di voi quando incontrate un lettore sul bus, sul treno, in aereo allungate il collo per vedere il titolo del libro in lettura? devo essere sincera, io lo faccio, sia per cercare di capire i gusti di chi si trova d'avanti a me, sia per vedere se conosco il libro, la trama e, se quel titolo mi è nuovo, vado ad informarmi, è anche così che la wish list si allunga. Questo è anche quello che fa Juliette sulla linea 6 del metrò, mezzo che usa per raggiungere il posto di lavoro, un'agenzia immobiliare.

C'erano la vecchia signora, la studentessa di matematica, l'ornitologo dilettante, il giardiniere, la ragazza innamorata...
L'uomo con il cappello verde. Ogni mattina lui apriva la sua ventiquattro ore e ne estraeva un libro, il libro si intitolava Storia degli insetti utili all'uomo, agli animali e alle arti, con l'aggiunta di una dispensa sulla distruzione degli insetti nocivi-

Anche Juliette aveva un libro a farle compagnia ma spesso era solo lì ad occupare un po' di spazio sul tavolino, sì perchè era più piacevole osservare i lettori che esserlo, eppure una mattina un'idea le balena in testa, decide di scendere qualche fermata prima, fare un pezzo di strada a piedi ed è proprio durante questo tragitto che la sua vita inizia a cambiare anche se lei se ne accorgerà solo dopo qualche settimana... è proprio grazie a questo "cambio di programma" che incontrerà una piccola bambina di nome Zaide e che a sua volta le farà conoscere il padre, un singolare uomo chiuso in una stanza e circondato di libri, Soliman, questo il suo nome sostiene che ogni libro è destinato a qualcuno e lei sarebbe perfetta per essere una dei suoi LiberaLibri ovvero persone che donano uno o più libri a chi ritengono necessario, perchè del resto si sa, i libri curano l'anima. 

Ma Juliette non sa dove iniziare, come fa a sapere di che libri hanno bisogno gli sconosciuti che incontra per strada... le sembra proprio un'idea folle, capirà che non lo è quando dona un libro alla sua collega da mettere su u tavolino per abbellire un bagno di una casa che devono vendere e proprio alla vista di quel libro: Rebecca che la ragazza si decide a prendere quella casa che fino a qualche momento prima le sembrava non andasse bene.

A seguire altri due libri trovano il posto che meritano, uno destinato al suo datore di lavoro e uno alla collega, donati entrambi nello stesso giorno in cui Juliette decide di mandare tutto al diavolo e rinascere, ma non tutto va liscio e lei si troverà a dover affrontare alcune situazioni nuove, da sola, o forse no!

 Una storia breve, un racconto che mi ha fatto pensare a come diventa abitudinaria la nostra vita, un viaggio in metro, bus, treno, tutte le mattine, quasi sempre i passeggeri sono gli stessi, che come ciascuno di noi si recano a lavoro e quasi tutti, chi in cartaceo, chi in digitale, è accompagnato da un libro, quasi ad avere sempre dietro un compagno fedele che ci permette di viaggiare in mondi sconosciuti pur stando seduti su un logoro sedile di un metrò. 

Juliette è un personaggio troppo nascosto, troppo insicuro, un personaggio al quale ho spesso suggerito - datti una mossa - però un personaggio che è in linea con la storia. Questo libro non mi ha entusiasmata tantissimo, se dovessi rileggerlo non lo farei, eppure non vi nego che se ci fosse un seguito delle avventure di Juliette e Y.S. (scoprirete il significato di queste iniziali solo leggendo il libro), mentre invece mi ha catturata Zaide, una bambina pragmatica che sa il fatto suo, del resto con un padre particolare come Soliman che usa un tomo per tenere il portone esterno aperto cosa ci si può aspettare?!





2 commenti:

  1. Mi hai emozionata, sai? A volte, mentre leggo sui mezzi pubblici, mi capita di alzare lo sguardo e guardarmi intorno. Confesso che non sempre vedo persone che leggono però vedo dei volti che raccontano una storia proprio come fanno i libri e comincio a pensare, a ipotizzare che tipo di vita li convolga ...

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    1. sono davvero contenta che la mia recensione ti abbia fatto questo effetto e che hai ritrovato qualcosa di Juliette in te, chi ama i libri, chi li vive penso tenda sempre a fantasticare, ad avere una forte immaginazione e penso che tutti noi lettori almeno una volta abbiamo alzato lo sguardo, guardato il nostro vicino di posto e immaginato la sua vita, ovviamente dopo aver sbirciato la sua lettura! :)

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