20 novembre 2020

A caccia del diavolo di Kerri Maniscalco - Il diavolo nell'antica Grecia [BlogTour]

 Ciao amici e buon venerdi, questo WE lo apriamo con un argomento oscuro, oggi il blog chiude il blogtour dedicato all'ultimo capitolo della tetralogia di Kerri Maniscalco, si è deciso di mettere al centro del blog tour una figura di cui da sempre abbiamo sentito parlare - il diavolo - e, assieme ai vari blog partecipanti, abbiamo deciso di parlarne inserendo questa figura in vari contesti, dalla TV all'arte, dai videogiochi all'eterna Rome e in tanti altri "luoghi", non vi rimane che scoprirli tutti. 

Questo blog ha deciso di occuparsi del diavolo nell'antica Grecia...


La figura del diavolo è sempre esistita nell'immaginario umano, come entità malevola, figura che rappresenta il Male, elemento di contrapposizione alla figura benevola che invece rispecchia il Bene.

Diavolo deriva dal latino tardo diabŏlu(m) e dal greco di(ábolos) che a sua volta deriva dal verbo greco dia-bàllein che significa “caccio attraverso”, quindi in senso metaforico separare, disunire, porre barriera, porre frattura. Ecco il significato originale del termine: il diavolo è colui che crea, attraverso l’inganno e la menzogna, frattura tra uomo e Dio, tra uomo e uomo; Nell'antica Grecia il termine diabolus indica qualcosa o qualcuno calunniatore, ingannatore.
La parola daimon, già presente nell’Iliade, è utilizzata per designare l’insieme degli dei olimpici o una singola divinità. È nell’Odissea che troviamo invece una descrizione del daimon più vicina a quella che si farà strada nella filosofia greca, in particolar modo platonica: qui infatti il daimon è indicato come una potenza oscura e malvagia che si impossessa dell’uomo.
Più frequentemente però, il termine esprime il potere divino, o l’idea stessa del divino, ma non interscambiabile con lo stesso theos, “dio”. Inizialmente dunque la nozione di daimon indica una potenza anonima che suscita angoscia, invisibile e non rappresentabile plasticamente. Già con Esiodo però, comincia a delinearsi un nuovo significato: essi divengono potenze intermedie tra gli dei, gli eroi e i mortali; questa concezione rimarrà invariata fino a Socrate e a Platone. 

Nella tradizione greca, il significato di daimon si arricchisce ulteriormente: esso diviene infatti anche l’indole dell’uomo, una sorta di modello da seguire per poter realizzare la propria moira, cioè la parte di destino assegnata all’uomo e poter così realizzare al massimo la propria natura. Il demone è una entità che ha natura intermedia tra gli dei e gli uomini, che contribuisce a superare la divisione tra loro, facendoli comunicare.
Ma parlando dell'antica Grecia, come possiamo non ricordare il dio degli inferi - Ade - o il mostruoso cane a tre teste protettore degli inferi Cerbero?

Sperando che questo post abbia suscitato in voi interesse vi lascio le altre tappe del blogtour...







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