Ciao a tutti, innanzitutto volevo pubblicamente chiedere scusa a tutti, lettori, followers, Case editrici, e autori, per la mia assenza prolungata, dovuta a differenti impegni. E per farmi perdonare vi annuncio la nascita di una nuova rubrica: "Backstage di un libro", in cui vedremo alcune particolarità di un determinato libro. Quest'oggi scopriremo un particolare del libro di Valeria Montaldi "La Randagia", la cui recensione sarà pubblicata a breve.
Buona lettura!
R - Come nascono sempre: prima fanno timido capolino dalla
pagine, poi, a mano a mano, si fanno più
forti e prepotenti. Mi inseguono, pretendono di essere modificati, migliorati,
resi più significativi. In questo caso, le due protagoniste, Britta, la
presunta strega del Quattrocento, ha molti punti di contatto con Barbara, la
giovane studiosa di medievistica dei nostri giorni. Entrambe sono donne libere
e coraggiose: l’una che, incapace di piegarsi a una soluzione che le salverebbe
la vita, sfida la condanna al rogo; l’altra che, convinta della sua innocenza,
tenta di riabilitarne la memoria. Tutti i personaggi che popolano il romanzo
sono frutto d’invenzione, ma costruiti su solide basi documentarie: dalla
caccia alle streghe al substrato antropologico che l’ha favorita, fino
all’analisi sociale dei nostri giorni, fatta, per esempio, di femminicidi
assurdi. In questo quadro drammatico, il “mio” maresciallo Randisi indaga su un
delitto apparentemente inspiegabile: alla fine, saranno solo la sua pazienza e
la sua determinazione e sciogliere l’enigma che, contro ogni logica razionale,
affonda le sue origini in un oscuro passato.
A parlare è l'autrice del libro "La Randagia", la quale ringrazio per averci dato questa piccola chicca.
Correte in libreria.....
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