Ultimamente, uscendo dalla mia confort zone sto apprezzando sempre di più questi romanzi ambientati nel lontano Giappone, amo immergermi nei colori dei ciliegi in fiore, nella generosità dei suoi abitanti e vivere le storie che gli autori ci propongono.
Quest'oggi vi parlo di un romanzo di poco più di 150 pagine, una lettura veloce e molto scorrevole capace però di allietarvi la giornata, ma prima di presentarvi il ristorante Kamogawa vorrei porvi una domanda: quale piatto collegate al ricordo di un caro/o, di un amore, di un'amicizia... Quale piatto ordinereste per rievocare il ricordo più prezioso che tenete nel cuore?
Strana domanda vero?! In effetti letta così lo potrebbe sembrare eppure vi assicuro che nel ristorante di Nagare e Koishi, rispettivamente padre e figlia, è questo che avviene; il ristorante è "nascosto" all'occhio di molti, vi si entra se è il destino a indicarvi la strada e questo perché nel ristorante Kamogawa non ci si reca solo per appagare il gusto ma, spesso e volentieri chi vi entra ha bisogno di appagare l'anima.
Il ristorante è molto particolare perché, dopo aver degustato le prelibatezze che Nagare e Koishi propongono ai clienti questi potranno recarsi nell'ufficio di Koishi e, dopo aver compilato un questionario con i propri dati personali sarà Koishi a formulare le domande che permetteranno al padre di riprodurre la pietanza scelta. In queste pagine incontreremo l'ex collega di Nagare che vuole nuovamente gustare gli udon della defunta moglie, una donna che ha bisogno di gustare lo stufato di carne appena assaggiato durante l'incontro in cui riceverà la proposta di matrimonio, il primo ministro sotto falso nome che sente la necessità di sentire di nuovo il sapore del curry allo sgombro e ancora Asuka e i suoi spaghetti alla Napolitan in ricordo del nonno ed infine, ma non per ordine di importanza, conosceremo Hiroshi, un ragazzo che vuole assaggiare per un'ultima volta lo squisito brodo di carne che gli preparava la sua defunta mamma.
Ciascuno di loro ci racconta la propria storia, le proprie paure, insicurezze. L'autore affida a noi lettori uno spaccato di vita di ciascun protagonista e ci fa riflettere su come il senso del gusto, dell'olfatto, la cucina in sé possa rievocare in noi tante emozioni.
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