Esce oggi l'ultimo libro di Kawaguchi ed io vi parlo della terza storia legata alla caffetteria che permette di viaggiare nel tempo, con le sue regole ovvio...
Ci troviamo in Giappone, ad Hakodate, in una caffetteria che definire speciale è dir poco, qui infatti, sedendosi su una precisa sedia si può tornare nel passato, bisogna però attendere che il fantasma dell'uomo che la occupa si sposti per andare in bagno, quello è l'unico momento in cui ci si può accomodare eppure non è l'attesa a dissuadere le persone dal farlo bensì il fatto che pur tornando indietro non si può modificare il presente, eh già, tutto rimane così com'è!
Con queste premesse voi ritornereste nel passato? Durante la lettura più volte o pensato a cosa avrei fatto io se ci fosse stata questa possibilità, chi avrei voluto incontrare, cosa avrei voluto dirle/gli...
Il primo caffè della giornata ci racconta in meno di duecento pagine quattro diverse storie, quella di Yayoi, rimasta orfana da bambina per la prematura scomparsa dei genitori a causa di un incidente stradale, quella di Todoroki, un brillante comico che ha dedicato la vita alla carriera e all'amore per la moglie, Reiko che ha smesso di vivere con la morte della sorella ed infine Reiji, cameriere della caffetteria che sa ben poco riguardo all'amore, tanto da non accorgersi che l'amica di sempre, quella con la quale ha condiviso i banchi di scuola dalle materne all'università, è innamorato di lui.
Ciascuno a modo loro e spinti dai motivi più diversi, dalla rabbia alla solitudine, dal pentimento alla voglia di rinascita, decidono di intraprendere questo viaggio e guardare in faccia un'ultima volta quel volto, per alcuni da troppo tempo, sbiadito ma vivido nella memoria e nel cuore.
⭐⭐⭐⭐
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