Ultimo giorno del mese di Settembre che io saluto con un libro che mi ha stupita, che mi ha rapita.
Chi mi conosce sa che amo cucinare, è un hobby che ho avuto fin da piccola, quando salivo sulla sedia per osservare mia mamma che creava in cucina, era una magia, da pochi ingredienti veniva fuori un piatto... ho iniziato anche io a cimentarmi in cucina, a cercare di clonare i suoi piatti, ma non vi nego che, per quanto io faccia un sacco di manicaretti, per quanto possa provare sempre nuove e squisite ricette, ciò che viene fuori dalle mani di mia mamma ha un sapore diverso, un sapore di casa, d'amore, è per questo che mi sono sempre rifiutata di riprodurre alcuni piatti che per me deve fare solo lei, la regina della casa.
La mia stessa fortuna non ce l'ha avuta la protagonista del libro, Lillian, lei aveva quattro anni quando il padre andò via di casa e la madre si buttò a capofitto sui libri,
"Considerava magica ogni parte del libro, ma a deliziarla più di qualsiasi altra cosa erano le parole stesse. Collezionava frasi squisite e ritmi elaborati, descrizioni che colavano sulle pagine come impasto per dolci versato in una teglia, e che leggeva ad alta voce per collocare le parole nell'aria, dove poteva udirle oltre che vederle."
solo tra le pagine riusciva a trovare sollievo senza accorgersi che la vita le scorreva tra le dita e Lillian cresceva.
"Dal suo punto di vista, la madre era un museo per le parole e lei una dépandance indispensabile quando lo spazio nell'edificio originario scarseggiava."
Lillian dovette imparare, osservando le mamme delle sue amichette, ad occuparsi della casa e a cucinare e ben presto capì che:
"Forse gli odori erano per lei quello che le parole stampate erano per altri."
- Prima di compiere dodici anni aveva già iniziato a pensare che un vero cuoco, un cuoco capace di leggere persone e spezie, fosse in grado di prevedere le reazioni prima ancora dell'assaggio iniziale e di influire sull'andamento di un pasto o di una serata. Fu proprio questa consapevolezza a condurla alla sua Grande Idea. -
Lillian era sicura che avrebbe ridestato la mamma grazie alla cucina, alle pietanze che lei stessa avrebbe cucinato e con questa idea in testa iniziò a fare i piatti più disparati ai quali però mancava sempre qualcosa, fu l'incontro con la proprietaria di una drogheria situata in un vicolo stretto a cambiarle la vita, Abuelita, così si chiamava, le aveva dato una bacchetta magica.
"Lillian, il cuore di ognuno si spezza a modo suo. ogni cura è diversa, ma ci sono cose di cui tutti abbiamo bisogno. Innanzi tutto di sentirci al sicuro. Tu sei riuscita a darle questa sensazione."
"A volte nina, i nostri doni più grandi nascono da ciò che non ci viene dato."
Ormai Lillian è cresciuta e con lei la passione della cucina che la porterà a dar vita al suo locale, il Lillian's, un ristorante seminascosto in un giardino colmo di alberi e ramoscelli di erbe aromatica, tra una banca ed un cinema, un posto quasi fuori luogo ma che attirava tanta clientela. E perchè tenere tutto per sè quando si può condividere il proprio sapere con tutti grazie ad un corso di cucina?
Il corso di Lillian si tiene una volta al mese, sempre di lunedì, sempre il primo lunedì del mese. Otto i partecipanti, ognuno con la propria vita, le proprie esperienze, le proprie paure ed una sola cosa in comune: la voglia di imparare!
Un libro che ho acquistato all'asta per pochi spiccioli ma che ha riempito il mio cuore, un libro profondo che dona al lettore parecchi spunti di riflessione. consiglio questo libro a tutti, a chiunque abbia voglia di vivere una storia unica.
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