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3 settembre 2021

Il primo cadavere di A. Marsons [Recensione]

Buon venerdì amici, per tanti questo giorno è l'inizio di un nuovo week end, qualcuno magari ancora deve rientrare delle vacanze o ancora c'è chi deve ancora partire, di sicuro se segui il blog sei appassionato di libri, e questo significa una sola cosa: anche tu nel fare le valigie avrai sicuramente riempito una borsa con i libri da leggere mentre ci si rilassa e non solo, avrai lasciato uno spazio per i libri che avresti acquistato o che acquisterai in vacanza. 

Bene, oggi io vi parlo di un libro che vi consiglio sia come compagno di viaggio (per chi sta per partire) sia come amico nelle sere settembrine in cui il freschetto inizia a farsi sentire. E' un libro di un'autrice che amo e che ho letto tutto d'un fiato, anche perchè sta per uscire il suo ultimo libro e quindi non volevo trovarmi impreparata, ovviamente sto parlando di un thriller, di una scrittrice inglese vinvitrice del premio bancarella, di una serie, e precisamente della serie che vede protagonista Kim Stone...

Non avete ancora capito di chi sto parlando?! Ma ovvio, di lei, di Angela Marsons e del suo libro:

Il primo cadavere


All'alba di un freddo e buio giorno d'inverno, la detective Kim Stone scende dalla moto e fa il suo ingresso nella stazione di polizia di Halesowen, pronta a incontrare la squadra che le hanno assegnato. Poco dopo viene ritrovato il cadavere di un giovane impalato e decapitato, e Kim e i suoi si precipitano sul posto. È l'inizio della prima indagine che li metterà subito a dura prova. Stacey Wood, entrata a far parte del gruppo come esperta informatica, scopre un'inquietante somiglianza con un omicidio recente e si convince che tra le due morti ci sia un legame. La chiave di tutto potrebbe essere una residenza per ragazze maltrattate. Mentre l'assassino minaccia di mietere altre vittime, i quattro colleghi dovranno imparare al più presto a collaborare. Se la giovane Stacey già si distingue per l'efficienza e il sergente Bryant per la sua affidabilità, l'ambizione di Dawson rischia di mandare all'aria il delicato equilibrio del team investigativo. Non sarà facile per Kim, nel suo nuovo ruolo di capo, tenere unita la squadra che è chiamata a risolvere il suo primo difficile caso.

Tra qualche giorno uscirà il suo ultimo libro: Quelli che uccidono ed io non potevo non parlarvi di questo capolavoro uscito lo scorso anno.

Nei libri precedenti Kim Stone e la sua squadra si occupano di vari omicidi, crudeli, tutti con una storia complessa e intricata, tutte storie che lasciano con il fiato sospeso e che portano il lettore a divorare il libro per scoprire se l'assassino è colui al quale hanno pensato o magari si cela dietro quelle persone distinte che appaiono come spettri nella storia... ma chi è realmente Kim? Come è riuscita a creare la sua efficiente squadra? chi è il tenente col quale battibecca sempre ma al quale è legata tanto? quale rapporto intercorre tra i due?

Andata via dalla sua ultima squadra Kim Stone viene assegnata alla stazione di polizia di Halesowen ed è qui che impaziente e nervosa attende di conoscere la sua nuova squadra, scoprirà ben presto che si tratta di un gruppo eterogeneo composto da persone che amano il proprio lavoro, altre che attendono che il lavoro sia fatto al posto loro, chi è un asso col PC e la tecnologia, chi giunge a conclusioni troppo affrettate, sono loro:

  • Il Sergente Bryant
  • L'Agente Investigativa Stacey Wood 
  • Il Sergente Dawson
La squadra si troverà subito a dover fare i conti con un terribile omicidio, un cadavere viene trovato decapitato e con evidenti mutilazioni genitali, un solo segno lo distingue, la presenza di un tatuaggio a forma di rondine, forse il tizio appartiene ad un clan ed il caso vuole che Kim abbia delle conoscenze a riguardo.

"Tradizionalmente, le rondini erano associate ai marinai, che avevano l'usanza di tatuarsi uno stormo di quegli uccelli sul petto. La leggenda narrava che se quel tipo fosse affogato, le rondini avrebbero ripescato la sua anima e l'avrebbero portata in paradiso.
In Inghilterra, inoltre, le rondini tatuate erano spesso il simbolo dell'orgoglio della classe lavoratrice; l'allusione era ai pugni veloci, pugni "volanti". La rondine dei B Boys era riconoscibile perchè le mancava una penna dell'ala destra."

A questo, altri saranno gli omicidi che ne seguiranno, tutti aventi qualcosa in comune...

"Il nome di ciascuna delle loro vittime era seguito da un elenco di punti chiave.
Due su cinque avevano ricevuto un colpo alla nuca.
quattro avevano subito una mutilazione genitale.
Due erano noti molestatori"

Kim Stone e la sua squadra dovranno vedersela con uno spietato serial killer che sembra cambiare di volta in volta il modus operandi eppure tutti gli omicidi presentano sulla scena un oggetto particolare o una situazione particolare a caratterizzarli, dalla scarpa abbandonata all'uccisione nella "buca del prete", dalla presenza di un campanellino a quello di una mela, o di una moneta storta o ancora del tappo di una bottiglia d'aceto, che importanza avranno questi strani ritrovamenti? Saranno utili alla risoluzione del caso o sono solo un modo del Sergente Dawson per evitare di stare sul campo preferendo ricerche forse inutili? 

Questo prequel penso sia stato utilissimo a chi come me ama questa serie e la segue con interesse, perchè grazie a questa lettura si conoscono varie sfaccettature del carattere scontroso della Stone, si comprendono i legami che la stessa ha col tempo creato con la sua squadra e lo strano legame che ha Kim con il suo superiore.

L'ormai conosciuta scrittura scorrevole della Marsons fa sì, ancora una volta che il lettore legga pagina dopo pagina senza accorgersi del tempo che passa, caratterizzato anch'esso dalla presenza di tanti brevi capitoli, a volte costituiti anche solo da una pagina, sono ben 116 i capitoli di questo libro, alcuni intervallati da una sorta di monologo dell'omicida che descrive le proprie sensazioni e che fa rabbrivide il lettore, tanto sono crudi alcuni suoi pensieri.

Ancora una volta la Marsons centra l'obiettivo e rapisce il lettore trasportandolo nella sua dimensione ideale, facendogli accapponare la pelle con le sue minuziose descrizioni delle scene del crimine ma anche facendolo riflettere su alcuni temi importanti, quali la violenza fisica e domestica, la corruzione e la necessità di associazioni che possano lavorare sul territorio per aiutare chi aiuto non riesce a chiedere.

Voi conoscete questa autrice? quale libro avete letto? beh, se ancora non la conoscete vi consiglio di avvicinarvi alle sue letture, e perchè no, magari iniziare proprio da questo per poi ritornare alla sua prima opera: Urla nel Silenzio. 

Io per oggi vi saluto e vi anticipo che ben presto rivedrete il nome di Kim Stone su questo blog. 

A presto. 

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