Finita in orfanotrofio all'età di otto anni, Beth Harmon sembra destinata a una vita grigia come le sottane che è costretta a indossare. Ma scopre presto due vie di fuga: le pillole verdi, distribuite a lei e alle altre ragazzine dell'orfanotrofio, e gli scacchi. Il suo talento prodigioso è subito lampante; una nuova famiglia e tornei sempre più glamour e avvincenti le permettono di intravedere una nuova vita. Se solo riuscisse a resistere alla tentazione di autodistruggersi... Perdere, vincere, cedere, resistere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.
Un libro divenuto una serie TV seguitissima, un libro che ho letto quando già la maggior parte dei lettori lo aveva fatto. Ho deciso di leggerlo proprio per vedere se questa storia meritasse davvero e, ahimè, a mio modesto parere, non vi nego che la storia mi abbastanza annoiata, è vero, contiene un sacco di spunti interessanti, dal sessismo (giustificato dal periodo storico nel quale è ambientato la storia), alla vita in orfanotrofio, dal bullismo (sì, un fenomeno sociale sempre esistito ma che ha finalmente ottenuto la rilevanza che merita, prima era quasi una cosa scontata bullizzare il prossimo per differenze sociali, economiche, politiche di razza, di sesso ecc...) alla voglia di riscatto, dai vizi carnali alla depressione, insomma un libro ricco di tantissimi argomenti interessanti, intessuti in una trama che si concentra su Beth e gli scacchi, la sua unica via di fuga, il suo riscatto, passione nata nei sotterranei dell'orfanotrofio, una passione che ben presto diverrà ossessione, che colmerà la sua vita portandola all'eccesso.
Un libro che non mi ha convinta in toto, non conosco il gioco degli scacchi per cui, visto che la gran parte del libro ruota sulle partite di Beth l'ho seguito con poco interesse. Non mi rimane che guardare la serie TV, magari riesce a prendermi di più.
Hai mai baciato una rana? Non ne salta fuori nessun principe. Fidatevi, ci ho provato. Diciassette rane e quasi un rospo verrucoso – per niente.
Quello che ho è Jack. Ahimè, completamente inadatto a un finale romantico. Il Lupo semplicemente manca delle buone maniere per esserlo. E ovviamente, di una corona. Perché, in via ufficiosa: l’amore accade solo tra i reali nel Paese delle fate.
Poiché la regalità non piove dal cielo, costruirò una trappola per principi domani, e poi scriverò il mio nuovo lieto fine. Sarà così bello…
(Colpo di tosse) Salve, sono Jack il Lupo – sì, se Riley può dire qualcosa qui, lo dico anche io.
Ed è meglio che si scordi di questa folle idea di fuggire con un principe. Non riscriveremo niente. Se vuole flirtare con qualcuno, può farlo con me o con nessuno.
Il duro bacio che preme sulla mia bocca è totalmente fuori tempo, però. Diamine, cosa sta pensando? Che può impedirmi di trovare il mio principe del ballo? Dice che non riconoscerei l’amore neanche se mi investisse con una carrozza… o qualcosa del genere. Ah! Dovrei insegnargli qualcosa sull’amore.
Farò questo viaggio! Può venire con me o no.
Ricordate il potere delle scarpette rosse indossate da Dorothy ne " Il mago di Oz ", bene, Riley le indossava la sera del ballo e dal suo risveglio in Kansas, dopo tre lunghi giorni, lei ricorda poco o niente di quello che è accaduto fin quando grazie all'aiuto di Dorothy riuscirà a ricostruire la fatidica sera in cui ha incontrato il suo Principe, il Principe Jaccomo delle Valli Innevate, ed ora è convinta più che mai a raggiungerlo per rivelare tutto il suo amore per quel dolcissimo Pettirosso che durante il ballo le ha rubato il cuore.
Con accanto il suo fedele compagno Jack, Riley parte alla volta di questa nuova aventura...
Riuscirà la giovane e sognante Cappuccetto Rosso ad avere finalmente il suo lieto fine?
Un seguito molto molto carino, una lettura scorrevole e leggere come la precedente che metterà la parola FINE a questa fiaba abbastanza diversa da quella che siamo abituati a leggere. Ancora una volta la Katmore riesce a creare una trama che incuriosirà il lettore e lo invoglierà a proseguire fino all'epilogo di questa magica storia.
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