10 febbraio 2015

Giveaway di S.Valentino

Titolo: Burn in Hell
Autore: Angela Tambaro
Editore: EUS
Pagine: 259

Sinossi: La storia non ha un luogo preciso dove i personaggi si muovono, e tale scelta è dovuta al fatto che il lettore possa scegliere il luogo, in quanto l’epoca, quella è quasi contemporanea, di fatto siamo nel 2014, che vede Fiamma ragazza dal passato difficile, dai legami familiari quasi inesistenti, imprigionata in un mondo di insicurezze e sofferenze; si trova a vivere una realtà in cui i sentimenti, l'amore e l'amicizia, sembrano essere chimere complesse, e incomprensibili.
Il desiderio di abbandonarsi alla morte, di fuggire alla vita, facendo del male a se stessa, si fa pressante al mondo distorto di una realtà da sogno irreale e demoniaco di Fiamma; difatti saranno questi due angeli, questi due sconosciuti a sorvegliare la sua esistenza e a proteggerla da scelte estreme.

Solo per voi:

Chiusa in quel bagno mi sentivo sicura, anche se dai miei pensieri, non potevo scappare, era mai possibile che dopo aver versato tante lacrime, la felicità mi spaventava fino a questo punto?
“Sono davvero debole... e se fosse per caso...  No! Non può essere, non deve essere!” mi diedi uno schiaffo tentando di riprendermi “ Su Fiamma! Sei solo ansiosa, tra un po’ sarà tutto finito, atterreremo e tutto sarà come prima, è solo l’ansia del volo!” più negavo l’evidenza e più sentivo il mio cuore spezzarsi un’altra volta... e andando avanti potevo procurarmi solo altri lividi, ma era un rischio che volevo e dovevo correre; feci un bel respiro ed uscii da quell’isolamento, consapevole delle conseguenze delle mie bugie.
«Oh Fiamma! Ti stavo venendo a chiamare.»
«Perché mai?»
«Beh tra un po’ atterriamo.»
Restai sbalordita, ero rimasta chiusa in quel bagno per quasi due ore?
«Scusa ma per caso avevi paura di volare? Lo so che è un po’ tardi per questa domanda, ma....»
«Ehm... Si, infatti! Avevo il terrore perché non ero mai salita su di un aereo. Ma ora sto meglio.»
«Mi fa piacere!»
Era bello vedere quel sorriso illuminargli il volto «Su andiamo da Ares anche lui era molto preoccupato.»
«Mi dispiace tanto.»
«L’importante è che ora stai meglio, giusto?»
«Si!»
«Fiamma... una volta atterrati vorrei parlarti di una cosa importante.»
«Puoi anche dirmelo adesso se vuoi.»
«Tranquilla! C’è tempo.»
L’affermazione di Lukas mi rese nervosa, e non poco; anche se una volta scesi dall’aereo non disse niente, tranne la strada che ci avrebbe portato in albergo...
Sentivo quel peso al cuore allontanarsi lentamente, pregando che non tornasse più, se non per qualcuno che fosse diverso da Lukas e Ares..."

***

"Che darei, per non poter più sentire quella voce che si fa spazio dentro me... poter gioire realmente di quello che mi viene dato, poter cancellare quel richiamo, che a gran voce mi sta invocando senza darmi spazio.
«Hey ce ne hai messo di tempo, altro che dieci minuti.»
«Scusate.  Non sapevo cosa indossare.»
«Piuttosto andiamo, altrimenti daranno via il nostro tavolo.»
«Scusate dove andiamo a pranzo?»
«In un ristorantino tra la 62° e  Shibuya, perché?»
«Ehm... preferirei qualcosa di veloce, così mangiamo camminando.» speravo non si accorgessero che era solo uno stupido pretesto, per non vedere Justin, lo so era banale come cosa, eppure ero convinta che evitando i posti intorno casa sua, non lo avrei mai più rivisto.
«Per me non ci sono problemi, allora dove vogliamo andare?»
«Io direi al cinema.»
«Fiamma guarda che le proiezioni iniziano alle 15,30 p.m.»
«Ah... allora non ho idee.»
«Sei strana oggi, sicura di stare bene?» Ares appoggiò il suo braccio sulla mia spalla, mi sentivo esplodere, con leggero rossore sulle gote mi allontanai.
«Stai tranquillo sto bene... forse è solo un po’ di stanchezza.»
«Dai vieni qui piccola, ti porto un po’ in braccio che ne dici?» non finì neanche di dirlo che Lukas mi prese tra le sue braccia, per me era peggio che andar di notte... «Guarda sei fatta tutta rossa, non è che hai la febbre?»
«Ora controllo; tienila ferma.»Ares accostò dolcemente le sue labbra alla mia fronte, mentre Lukas mi stringeva a lui, come non mai... In quel momento, provai un calore mai avvertito con nessuno, era mai possibile? Non potevo credere, perché a me?
«Ragazzi basta!»
«Hey calmati.»
«Ci siamo solo preoccupati.»
«Beh potete anche smetterla, sto bene! Non ho febbre, non ho dolori, sono sana come un pesce, ho solo un po’ di stanchezza. Anzi sapete che c’è di nuovo, me ne torno in albergo.»
«Vuoi che veniamo con te?»
«No, grazie.» stringevo i pugni dalla rabbia, dall’odio che provavo verso me stessa, tuttavia questo loro non potevano saperlo.
«Su piccola, ora non tenere il broncio.»
«Già scusaci se ci siamo preoccupati, in modo troppo apprensivo.» feci un lungo respiro, rilassai il mio corpo «Scusatemi anche voi, a volte la stanchezza fa brutti scherzi. Spero che riusciate a perdonarmi, ma davvero preferisco tornare da sola in albergo; prenderò un taxi.»
«Niente affatto! Che fratelli saremmo, se ti facessimo tornare da sola? Quindi torniamo con te, vorrà dire che pranzeremo in albergo, così ti saremmo vicini per qualsiasi evenienza.» non opposi resistenza, anche perché sarebbe stato inutile per quanto erano testardi.
Al ritorno quel viaggio sembrò breve, nonostante tutto non potevo fare a meno di pensare, che la preghiera, non aveva funzionato. Al contrario sembrava aver avuto l’effetto opposto, lasciandomi sprofondare in un abisso carico di dubbi senza fine.
«Ben tornati signori.»
«Salve! Senta, è possibile pranzare al ristorante dell’albergo?»
«Certo, signori. Prenoto subito un tavolo per tre?»
«Sì.»
«No!  Io vorrei tornare in camera.»
«Sei sicura?»
«Si! Ma, voi divertitevi  io ho bisogno di dormire.»
«Allora mi scusi, lo può prenotare per due, tra mezz'ora?»
«Certo signore.»
«Bene.»
Dun tratto sentì un cerchio alla testa, ne fui felice così almeno non avrei dovuto mentire per l’ennesima volta.
«Vuoi che ti accompagniamo in stanza?»
«Oh no grazie.»
«Insisto! Lukas ci vediamo al ristorante.»
«Certo, risposati, mi raccomando.»
Si chinò baciandomi alla fronte, facendomi sentire come una bambina al suo primo compleanno.
«Fiamma c’è qualcosa di cui vorresti parlarmi?» Abbassai lo sguardo, come chi si sente colpevole.
«Centra per caso quel ragazzo di cui mi parlavi?»Feci un cenno con la testa «Allora di cosa si tratta.»
«Niente, vorrei solo stendermi. Sul serio.»
«Non mi hai convinto.» Ares comprese bene, che era qualcosa di cui non potevo assolutamente parlare. «Fiamma... vieni qua» mi strinse a se, ero sul punto di cedere, ma non potevo, altrimenti non sarei più tornata indietro.
«Senti io ora vado, ti prometto che come torno passo a vedere come stai ok?»
«Certo.»
Aprii la porta della stanza, rinchiudendola senza voltarmi, gettai lo zaino sul pavimento, prendendo un bel respiro andai a gettarmi sul divano, urlando con un cuscino in volto.
“Basta! Devo smetterla...” guardai il tavolo di fronte a me, alzandomi di scatto presi carta e penna, e mi sedetti, proprio come a vecchi tempi, lascia libera quella sensazione opprimente attraverso la penna: “Eccomi dopo tanto tempo, a scrivere di me, di voi... A dirvi quanto nascondo nel cuore. Forse vi sembrerò stupida, oppure semplicemente superbiosa, ma vorrei trovare parole adatta a donarvi quel tipo di emozioni che mi date ogni momento.
Non so dove sarete quando leggerete queste parole, ne se le leggerete mai, posso solo dirvi che vi ringrazio di essere entrati nella mia vita portandomi il sole dopo tanta pioggia, trascorrere con voi questo tempo è stato divino, mi sono sentita in una famiglia... non ho rimpianti, poiché abbiamo passato dei bei momenti e spero di poterne passare ancora (non ne sono molto certa, ma mi costringo a sperarlo)…”
Rilessi quanto scritto, notando quanto mi sentissi leggera, anche se quel pensiero non mi aveva abbandonato, era sceso con me da quell’aereo, per quanto avessi tentato di celarlo, mi aveva trovato, quindi mi decisi.
Avrei fatto quello che il destino mi aveva imposto, feci una doccia, come per cancellare quel pensiero, come se una doccia potesse farmi risvegliare nel mio vecchio letto, con la mia vecchia vita... Ad un tratto compresi, quanto in un attimo tutto può cambiare, sentivo quel canto sovrastare i getti d’acqua, che gelidi cadevano sul mio corpo, accarezzandolo ad ogni curva.  Un sorriso che dal nervoso nasce, comparve sul mio viso, tutt’intorno scompare, solo quella luce rimane... In penombra volti odiati, mani desiderate, tuttavia svaniva al mio avvicinarsi, come sabbia inghiottita dal mare. Oltre quello sguardo perso, un sogno deserto, speranza amica, dubbi che divoravano pensieri avvolti da rimpianto.
Alla certezza che quel canto era più forte, persino dell’acqua, che aveva sempre domato il mio animo, uscì per affrontare quello che sarebbe stato il mio destino, indossai quanto di più semplice avevo, preparai la lettera sul quel tavolo, esalando un profondo respiro...
«Fiamma, posso entrare?»
Udii la voce di Lukas, aveva un tempismo perfetto, nascosi la lettera, affrettandomi a farlo entrare «Accomodati.»
«Meno male sei ancora sveglia, credevo che oramai stessi dormendo.»
«Beh c’ero vicina... dimmi ti serve qualcosa?»
«Volevo parlarti. Ricordi?»
In realtà mi domandavo quando sarebbe successo «ah si...»
«È dall’aeroporto che sei strana, mi chiedevo se per caso ti era successo qualcosa, se avevi nostalgia di casa, magari...»
«Lukas, sto benissimo.»
«Non ti credo.» stringendomi le braccia credeva che avrei ceduto, «Non posso parlare di una cosa che sai benissimo.»
«Noi siamo i tuoi fratelli, sei impazzita!»
Con sguardo colpevole desideravo poter cancellare quell’attimo, ma indietro non si torna.
«Ne sono ben consapevole... Ares lo sa?»
«Non direttamente, pensa che sia solo una mia fantasia.»
«Per favore lasciaglielo credere.»
«È impossibile! Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo?»
«Lukas sono la prima a pensare che sia sbagliato, ma non credere che sia stato facile convivere con questo peso ogni giorno, io vorrei solo stare bene, e farvi stare bene....» Lukas non disse niente, stringeva i pugni ascoltandomi.
«Puoi stare tranquillo... sono forte ricordi? Per me siete e resterete i miei fratelli. Ti chiedo solo di non dire niente a Ares per favore.»
Si avvicinò abbracciandomi «Mi dispiace... io...»
«Shhh... tranquilla non dirò niente, ma sarai in grado di...»
«Si! Ce la posso fare.»
Tra le sue braccia potevo avvertire il suo calore che mi accarezzava il mio animo inquieto, «Tutto bene?»
«Ares!» Lukas si allontanò di botto, come un’amante, che viene colto in flagrante.
«Sono passato a vedere come stavi, te lo avevo promesso.»
«Grazie...» asciugandomi gli occhi di tutta fretta, «Ora sto meglio.» li abbracciai entrambi, desiderosa della cessazione del tempo.
«Hey, sicura di stare bene?»
«Ora che ci siete voi, niente potrebbe andare meglio.»
«Ora riposati. Ci vediamo domattina.»
«Lukas ha ragione.»
Guardai i loro sorrisi godendomeli fino in fondo..."

Questi erano due estratti di "Burn in Hell", avete conosciuto Fiamma, Ares e Lukas... Chi sarà l'angelo che accompagnerà Fiamma??? Chi tra i due ruberà il suo cuore??? ora entrate in gioco voi, vi basterà commentare sull'evento o anche qui sul blog chi vorreste fosse l'anima gemella di Fiamma..... cosa aspettate???

31 commenti:

  1. Sono Anna scelgo " Lukas"

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  2. buona sera!!!!mamma mia che curiosità!!!!volevo leggere ancora!!!!davvero scritto bene!ma bisogna per forza scegliere????:) se devo proprio dico Lukas

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  3. Risposte
    1. Ciao Gessica, se ti va puoi anche dare un volto a Lukas, basta andare sull'evento e giocare al Face Game!

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  4. Sono Maria Grazia, mi ispira ares. Scelgo ares

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  5. Ciao! Direi Lukas anche se non è per un motivo particolare.. sento che sarà così!

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  6. Ciao, eccomi, direi Ares così per istinto e per quanto letto... Grazie.

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  7. allora adesso c'è un'altra cosa da fare bisogna andare sulla pagina e fare il face games ovvero dare un volto al personaggio che avete scelto vi linko la pagina baci e in bocca al lupo

    https://www.facebook.com/events/707078696057451/708428405922480/?notif_t=plan_mall_activity

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  8. Ciao sono Giulia e secondo me sarà l'inconsapevole Ares...

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  9. una volta scelto il personaggio bisogna dare un volto potete farlo nella nostra pagina facebook affrettatevi che il giveway sta per terminare ecco il link

    https://www.facebook.com/events/707078696057451/?ref_notif_type=event_mall_comment&source=1

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  10. Vince il Giveaway e quindi copia cartacea del libro Burn in Hell il numero 24! Congratulazioni Elena!

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